Il lino (Linum usitatissimum) ,originario del Medio Oriente, è una pianta erbacea della famiglia delle Linacee dagli splendidi fiori color azzurro cielo, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle regioni europee. La sua vitalità e resistenza sono tali che nel Medioevo, quando un neonato appariva gracile e poco vitale, si raccomandava di stenderlo a terra e di interrare semi di lino tutto attorno a lui, nella convinzione che il lino avrebbe trasmesso al bimbo la propria forza solare.
Usato fin dall’antichità come fibra tessile pregiata riservata a nobili e potenti per la sua resistenza e bellezza, in particolare da Babilonesi ed Egizi – come dimostrano pitture e bassorilievi – il lino arrivò in Europa probabilmente sulle navi dei mercanti Fenici diffondendosi a est e a nord, come pianta tessile ma anche per l’uso alimentare dell’olio estratto dai suoi semi, prezioso nei paesi dal clima rigido dove l’olivo non cresce.
Uno dei primo medici che esaltò le proprietà farmacologiche del “Semen Lini” al interno di una della sue opere “De Arte Medica” fu Claudio Galeno, medico romano del primo secolo d. C.
Le proprietà emollienti dei semi di lino, sono molteplici. Questo è utilizzato per combattere la costipazione e le emorroidi grazie al sul alto contenuto di fibre alimentari (40%) che aiutano a regolare l’equilibrio gastrointestinale.
L’effetto antidegenerativo dei semi di lino si estende anche al cervello e al sistema nervoso: oltre a proteggere le arterie cerebrali dalla sclerosi, contengono vitamine del gruppo B, vitamina C ed E, sali minerali come magnesio, calcio, potassio, zinco, ferro, manganese, rame, fosforo e selenio e acidi grassi essenziali come la fosfatidilcolina – un componente delle membrane cellulari – che aiutano a proteggere le cellule cerebrali dalle malattie neurodegenerative, migliorando anche le prestazioni cognitive.
I semi di lino sono la principale fonte vegetale di grassi omega-3 ed omega-6.
L’acido linolenico è il più delicato tra gli acidi grassi in quanto si ossida molto facilmente al contatto con l’aria ed alle alte temperature. Dai semi di lino si estrae un preziosissimo olio che però per poter conservare tutte le sue proprietà deve essere prodotto tramite spremitura a freddo
I semi interi hanno un involucro resistente che se ingeriti interi impedirebbe al nostro organismo di assimilare gli acidi grassiomega-3 ed omega-6 in esso contenuti. Per poter far tesoro delle loro preziose proprietà nutrizionali occorre tritarli in modo da sminuzzare il loro involucro e liberare le loro proprietà.
Tenendo presente che sono acidi grassi labili è necessario macinare questi semi al momento del utilizzo evitando di utilizzare macinini elettrici che surriscalderebbero i semi distruggendo i loro nutrienti. Vi consiglio pertanto di macinare i semi di lino con un mortaio o con un macinacaffè manuale. Per lo stesso motivo vi consiglio di aggiungere il trito non durante la cottura del cibo ma spolverarlo sul piatto a crudo.
Sei grammi di semi di lino (1-2 cucchiaini) al giorno garantiscono il fabbisogno giornaliero di acidi grassi omega-3 ed omega-6.