Il corbezzolo ,l’albero dell’allegria

Il corbezzolo , viene chiamato anche Albatro o albero dell’allegria, E’ un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Ericaceae e al genere Arbutus. diffuso nei paesi del Mediterraneo occidentale e sulle coste meridionali dell’Irlanda. i frutti vengono chiamati corbezzole o talvolta albatre.

Uno stesso arbusto può ospitare contemporaneamente fiori e frutti maturi oltre alle foglie perché è sempreverde, cosa che la rende particolarmente ornamentale, per la presenza sull’albero di tre vivaci colori: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.

l’Albero del corbezzolo si presenta come un cespuglio o un piccolo albero, sempreverde e latifoglia, molto ramificato, con rami giovani di colore rossastro. Può raggiungere un’altezza compresa tra 2 e 8 m.

I fiori sono riuniti in pannocchie pendule che ne contengono tra 15 e 20. La corolla è di colore bianco-giallastro o rosea, urceolata e con 5 piccoli denti ripiegati verso l’esterno larghi 5-8 millimetri e lunghi 6-10 millimetri. Le antere sono di colore rosso scuro intenso con due cornetti gialli. I fiori sono ricchi di nettare e per questo motivo intensamente visitati dalle api, se il clima non è già diventato troppo freddo.

Pregiato è il miele di corbezzolo, perché è una buona pianta mellifera. Dai fiori di corbezzolo si ricava dunque l’ultimo miele della stagione, pregiato per il suo sapore particolare, amarognolo e aromatico. Questo miele è prezioso anche perché non sempre le api sono ancora attive al momento della fioritura e non tutti gli anni è possibile produrlo, essendo la fioritura in ottobre-novembre.

Miele di corbezzolo
Miele di corbezzolo

Il legno di corbezzolo è un ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo utilizzato su camini e stufe, ma il suo utilizzo maggiore è per gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche. Il corbezzolo è un legno molto robusto e pesante; dopo circa 60 gg dal taglio può perdere fino al 40% del suo peso.

I frutti sono eduli, hanno una maturazione che si conclude a ottobre-dicembre dell’anno successivo, quando si hanno i nuovi fiori. si possono consumare direttamente, conservarli sotto spirito, utilizzarli per preparare confetture, mostarde e liquori, cuocerli nello zucchero per caramellarli; con la fermentazione forniscono una buona acquavite e facendoli macerare per 10-30 giorni in soluzione alcolica se ne ottiene un delicato liquore in uso specialmente nelle Marche e in Corsica. Nelle Marche, e specificamente nella zona del promontorio di Monte Conero, una secolare tradizione voleva che gli abitanti della zona accorressero nel giorno dei santi Simone e Giuda (28 ottobre) nelle selve per cibarsi abbondantemente dei frutti del corbezzolo incoronandosi dei rami della pianta, perpetuando così un rito bacchico rivisitato in chiave cristiana.

La pianta viene utilizzata a scopo ornamentale in parchi e giardini per il colore rosso intenso dei propri frutti presenti sulla pianta contemporaneamente ai bei grappoli di fiori bianchi ed anche per il denso e lucido fogliame.

In passato le foglie del corbezzolo, essendo ricche di tannini e arbutoside, venivano utilizzate per la concia delle pelli. Preparate in decotto hanno caratteristiche diuretiche, astringenti e antisettiche.

I frutti hanno effetto antidiarroico. Essi contengono però un alcaloide che può causare, in persone particolarmente sensibili a esso, inconvenienti di solito non gravi. Tali effetti erano noti agli antichi che ne consigliano un uso moderato, il nome deriva infatti dalla contrazione di unum edo, ossia ne mangio uno solo.

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