Mandarino Satsuma Miyagawa

Il Mandarino Satsuma Miyagawa: origine cinese, nome giapponese. Dall’Oriente arriva a noi un agrume al contempo squisito e salutare.

Satsuma Miyagawa, o semplicemente miyagawa, è uno dei molti nomi del Citrus unshiu, frutto di una specie appartenente agli agrumi tipiche del Giappone pur avendo avuto, origine in Cina dove ancor oggi è molto  utilizzato.

I consumatori rischiano di scambiare il Mandarino Satsuma Miyagawa per il Mapo frutto (Citrux x tangelo), un particolare incrocio particolarmente acidulo tra il mandarino Avana e il pompelmo Duncan nato per mano dell’agronomo siciliano Francesco Russo negli anni ’70. Il Mapo, differentemente dall’agrume ibrido giapponese, si avvicina più al pompelmo sia in termini di sapore che sotto il profilo nutrizionale.

La maggior parte del Mandarino Miyagawa viene consumato fresco, come primizia quando non sono ancora disponibili gli altri agrumi. E’ riconoscibile per la somiglianza  simile al comune mandarino, ha spesso una buccia verde anche in piena maturazione, è privo di semi, ha un ottimo rapport buccia-polpa, è succoso. E’ consumato in Giappone, in Cina, in Sudafrica, in India ,in America e in Europa.

albero di mandarino
Albero di Mandarino Satsuma Miyagawa

La buccia è fine e ricca di oli essenziali, di solito è essiccata  per essere usata nelle medicine popolari cosi’ come nelle cucine locali, specie quella cinese.

Al  gusto è uno degli agrumi più dolci, con la fibra dei setti, le parti bianche o trasparenti che racchiudono la polpa e le vescicole oleifere, molto tenera, caratteristica che gli rende una consistenza molto piacevole.

Per via di tutti questi pregi, del fatto che viene da una pianta vigorosa, il  miyagawa è uno degli agrumi più commerciali e anche in Italia, dove il mercato è già saturato dal commercio di agrumi nostrani, sta prendendo piede sia tra i consumatori che tra i produttori.

La sua coltivazione è documentata da più di 500 anni e ne esistono attualmente più di 200 varietà, alcune più rotondeggianti, altre con forma oblata; alcune con buccia verde, altre gialla, altre arancione. Il succo che se ne estrae è più arancione del succo di arancia e di mandarino, per via di un superiore contenuto di betacarotene. In alcune varietà la polpa e il succo sono rosse come nelle arance sanguinella.

  Passiamo ai benefici dati dal consumo di  miyagawa. Grazie ai numerosi flavonoidi il miyagawa è un ottimo antagonista di tutti i disturbi dovuti a stress ossidativo, come infiammazioni croniche, invecchiamento precoce dato da radicali liberi, varie forme tumorali. Il satsuma miyagawa ha effetti molto simili a quelli dati dai migliori agrumi e dai pomodori.

 Satsuma Miyagawa
Satsuma Miyagawa

I suoi livelli di narirutina, rutina ,esperidina,  e alti speciali flavonoidi sono infatti tra i più alti, e questi agenti bioattivi sono dei fenomenali detossificanti.

Il succo di satsuma miyagawa si può considerare un rimedio preventivo contro gli stress ossidativi. In aggiunta, il consumo regolare di satsuma miyagawa riduce fortemente il rischio di contrarre alcune forme cancerogene, specie il tumore colonrettale, quello esofageo e quello dello stomaco

 Nelle medicine tradizionali orientali è considerato uno dei migliori rimedi nei casi di diabete mellito ,rischio di infarto e di patologie di origine ossidativa ai farmaci.

In Corea, dove è l’agrume più consumato, è impiegato per riequilibrare la circolazione sanguigna e la salute dei bronchi, soprattutto in presenza di qualche forma di asma. La betacryptozantina  e l’auraptene, e l’alto livello di limonene ,sono considerati antinfiammatori, antiossidanti, antitumorali, antiallergici e antiarteriosclerotici.

Il suo utilizzo in cucina è legato a quello degli altri agrumi perché si presta a preparazioni dolci quali torte alla frutta, plum-cake, marmellate, mostarde e rinfrescanti sorbetti e ad accompagnare con successo piatti a base di crostacei e frutti di mare.

La buccia rappresenta una specie di regola d’oro da seguire quando ci si appresta a consumare il Mandarino Satsuma Miyagawa: deve essere priva di ammaccature al suo esterno.

In questo senso è preferibile acquistarlo da metà settembre fino a fine ottobre e consumarlo in un lasso di tempo che non superi i 10 giorni per evitare che il sapore e le proprietà benefiche risultino alterati.

Inserisci un commento

Name
E-mail

18 − 10 =

Commento

Iscriviti per ricevere in anteprima tutti i nuovi articoli!